Come aumentare il traffico sul sito web o sull’e-commerce

Se avete un sito o un e-commerce, la vostra esigenza primaria è quella di aumentare il traffico sul sito ma prima è necessario analizzare la struttura generale per evidenziare problemi strutturali che possono compromettere il posizionamento. Per farlo si possono fare delle audit complete ma occorre saper interpretrare i dati raccolti, per questo può essere utile una consulenza preliminare che in pochi passaggi può chiarirvi le idee e darvi dei suggerimenti su come procedere e su quali fronti agire. Ora vediamo nel dettaglio, quali sono gli aspetti che dovete considerare per aumentare il traffico sul vostro sito web.

Impariamo a misurare l’obiettivo

Prima ancora di preoccuparvi di quante persone atterrano sul vostro sito o e-commerce, focalizzate l’attenzione sull’attività che volete che faccia l’utente una volta qui. Fidatevi, non è per nulla scontato. Molto spesso nelle mie consulenze vedo persone concentrate ad aumentare il traffico al sito senza poi impegnarsi nel “trattenere” questo traffico o senza valorizzare l’azione che vuole che l’utente faccia quando atterra sui suoi contenuti.

come aumentare il traffico al sito
L’aumento del traffico non deve essere fine a se stesso, se avete un portale d’informazione, l’obiettivo è aumentare la permanenza sul sito, l’utente deve leggere più articoli e ritornare anche più volte; in questo caso nei vostri articoli potrebbe essere utile inserire il rimando all’iscrizione alla newsletter; se avete un sito che offre un servizio, il vostro obiettivo probabilmente è quello di generare dei lead, quindi deve essere evidente il form di acquisizione contatto, se vendete un prodotto e create un blog per intercettare traffico organico, negli articoli dovrà essere ben presente la CTA all’acquisto del prodotto.

Il traffico di un sito: quali insight valutare

Per impostare una buona strategia, occorre anche saper leggere gli insight del vostro sito; quanti utenti arrivano al vostro sito da ricerca organica? Che tasso di rimbalzo avete e quante pagine navigano i vostri utenti durante una sessione media. Si tratta di dati che vi permettono di monitorare quante persone raggiungono il vostro sito ma soprattutto che tipo di esperienza utente fanno in funzione degli obiettivi di cui abbiamo parlato prima. Per questo è fondamentale sapere impostare anche dei goal e dei trigger correlati ai vostri punti di contatto, ad esempio il numero di persone atterrate sulla pagina del form insieme al numero di lead raccolti vi fornirà il dato relativo al reale tasso di conversione. Ci sono molti strumenti che permettono di tracciare goal e trigger, uno fra tutto il buon Google Analytics, che anche senza addentrarvi troppo nelle impostazioni avanzate, vi può fornire un’overview di quello che succede sul vostro sito.

Attenzione agli errori: l’importanza di una buona SEO audit

Spesso ci si concentra sulla produzione di nuovo contenuto, prima di fare un’analisi della struttura del sito per capire se il sito presenta dei problemi che possono inficiare o penalizzare il posizionamento del sito sul motore di ricerca. Si chiama SEO audit e se fatta in modo completo e scrupoloso deve prendere in considerazione tutto ciò che attiene alla SEO on site, quindi alberatura del sito, presenza di pagine orfane, profondità, velocità di caricamento, corretta implementazione di tag title e meta description, problemi di crowling ecc. Per fare questa analisi si possono utilizzare diversi tool, anche in versione free come Screaming frog (fino a 500 url è gratuito) oppure la cara vecchia Search Console.

Scegliamo le Keyword più profittevoli

Una volta che avete appurato che il sito non ha problemi che possono inficiare il lavoro di posizionamento, potete puntare a incrementare i contenuti presenti sul vostro sito. Per farlo dovete fare un’analisi dettagliata degli argomenti o topic più interessanti per i vostri utenti; Twitter e Google Trends sono un valido aiuto in questo senso, inoltre il secondo serve anche per capire su quali varianti di parole puntare, ad esempio se avete in mente un blog che parla di alimentazione di animali, potete mettere a confronto “alimentazione cani” e “alimentazione gatti” su Google Trend.

Oltre all’individuazione dei temi generali, dovete poi scendere nel dettaglio del piano editoriale con una keyword research specifica per definire i singoli articoli. Anche in versione gratuita, tool come ubersuggest o seozoom possono essere molto utili. Per impostare il piano va benissimo anche un semplice file Excel, in cui inserire alimentazione per cani (scoprirete che la ricerca è maggiore che per i gatti) e poi cercare i gruppi di keyword su cui far ruotare i singoli articoli, facendo attenzione al volume di traffico generato, ma anche alla difficoltà di posizionamento (KD) e opportunità (KO).

Aumentare il traffico al sito: curiamo il contenuto nuovo

Per farvi apprezzare dai motori di ricerca i contenuti devono essere freschi, esaustivi, completi. Quindi scordatevi di scopiazzare pezzi presi in giro o creare articoli poco approfonditi. Ricordate sempre che i motori di ricerca sono diventati nel tempo motori di “risposta”, tendono a premiare i contenuti che rispondono in modo immediato alle domande degli utenti. Ecco che qui entra in gioco la SEO on page, ovvero tutto ciò che porta a ottimizzare il testo con titoli (H1, H2, ecc), meta tag, immagini, ecc.

Non dimentichiamo il vecchio

Altro errore che spesso si fa è quello di sfornare nuovi contenuti, senza preoccuparsi dei vecchi. Un buon tool come SeoZoom vi permette di monitorare il rendimento di tutti gli articoli già pubblicati per capire quali stanno perdendo posizione e decidere di migliorare quelli che scendono proprio per non perdere volumi di traffico importanti. Questo vale soprattutto per tutti quegli articoli che si definiscono evergreen, quindi non sono soggetti a invecchiamento. Per intenderci, un contenuto pillar per il topic “alimentazione per cani” potrebbe approfondire la keyword “cucina casalinga per cani” e relativo ambito semantico, mentre la recensione di un nuovo prodotto per cani è un contenuto soggetto a invecchiamento.

Promuoviamo i nostri contenuti: i social

Alcuni motori di ricerca (Google lo fa) considerano positivamente le condivisioni social di un determinato contenuto, per questo motivo, in una buona strategia SEO oriented, potete dare visibilità ai vostri articoli implementando gli share button. Più in generale, dovete puntare a una strategia SEO sul lungo periodo, ma sul breve dovete anche sostenere il traffico al sito prevedendo un budget per promuovere i vostri post blog con le sponsorizzate.

Ricercate i backlink

Per aumentare il traffico al sito e dare autorevolezza al dominio non c’è modo migliore di ricercare dei backlink naturali, per fare questo scegliete siti che operano e trattano argomenti affini al vostro; strutturate una distribuzione di backlink intelligente, che non preveda link solo verso l’home page ma anche verso altre pagine strategiche del vostro sito. Curate le anchor text, facendo inserire parole chiave profittevoli.

Facciamo PR e guest post

La promozione del vostro sito passa anche da una buona attività di PR che sappia coinvolgere micro o macro influencer a seconda degli argomenti trattati e guest post informativi ospitati sul vostro sito. Per fare questo, dovete lavorare molto sulla qualità dei rapporti e su fattore insostituibile quanto prezioso: la relazione!

In conclusione per aumentare il traffico sul sito web occorre prima analizzare il traffico in ingresso per capirne le caratteristiche, fare una audit approfondita per evidenziare problematiche a monte che possono mandare in fumo tutta la nostra strategia, organizzare un piano editoriale legato alle parole chiave più ad alto volume di traffico, migliorare ciò che si è già pubblicato, fare promozione e sostenere il sito con attività di PR e ricerca di backlink.

Pagina aziendale su Linkedin: come gestire gli amministratori

Capita fin troppo spesso che la pagina aziendale non venga creata dal titolare ma da un dipendente, un tirocinante o anche un consulente esterno – ci capita di crearne molte nell’arco dell’anno per i nostri clienti –, se però chi ha creato la pagina aziendale non si cura di aggiungere come amministratore di pagina anche il titolare, ecco che in futuro potrebbero crearsi dei problemi.

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